Monticelli Brusati (BS), Italy – 2020-2022
Nel comune di Monticelli Brusati, In Località Calzana, si trova l’attuale Chiesa Parrocchiale dei SS. Tirso ed Emiliano realizzata ex-novo a nord della precedente, a partire dagli inizi del sec. XVIII, la cui torre campanaria è oggetto di intervento.
L’intervento di restauro della torre campanaria viene concepito non solo come atto riparatore al crollo di parte degli intonaci, soprattutto quanto atto di natura preventiva nella direzione di una “conservazione programmata” degli edifici storici. Il progetto così elaborato ha permesso, attraverso la Diocesi di Brescia, di poter accedere al finanziamento messo a disposizione da parte di Fondazione Cariplo col Bando di “Beni al Sicuro” mediante un comune progetto definito “Programma di gestione per la riduzione del rischio sismico del patrimonio storico-architettonico – Tre progetti finalizzati alla prevenzione – Proposte per una nuova gestione del patrimonio immobiliare delle Parrocchie”
L’impianto della chiesa ricalca uno schema semplice ove lo spazio è fondamentalmente costituito da un’unica navata con volta a botte scandita da arconi che definiscono lo spazio per le cappelle ed esternamente i prospetti nord e sud. A completamento della costruzione fu realizzata la torre campanaria impostata sui contrafforti in muratura degli archi di irrigidimento della volta in angolo nord-est della chiesa stessa. La torre campanaria fu oggetto di un ultimo importante intervento nella prima metà del sec. XX: la cella campanaria originale venne modificata in sommità per consentire la sopraelevazione delle murature stesse della torre nella conformazione attuale, con copertura a cupola.
Il progetto scaturisce dalla disanima e dalla rilettura critica di tutte le informazioni desunte dai sopralluoghi effettuati e dai risultati delle attività diagnostiche effettuate per l’analisi delle debolezze/vulnerabilità del manufatto. Propedeutiche a questa fase di indagini è stata eseguita una campagna di saggi stratigrafici a cui sono seguite prove con martinetto piatto singolo, con due martinetti piatti paralleli, prove penetrometiche sulle malte ed endoscopie, il tutto per tracciare un percorso di conoscenza del manufatto il più significativo possibile. Le conclusioni tratte hanno fatto sì che il progetto ampliasse il suo spettro d’azione diventando promotore di interventi volti ad una pratica conservativa e di presidio del bene che andassero oltre la pura riparazione del danno agli intonaci, rivolgendo l’attenzione su altre possibili forme per l’applicazione a livello pratico di questi intenti, ferma restando la solida volontà di tutela e valorizzazione dei Beni Culturali. L’intervento su un edificio storico, inserito in un contesto di valore testimoniale, pone il problema della sua corretta conservazione in rapporto all’intrinseco suo pregio espressivo quale contenitore di conoscenze, cultura e progresso tecnologico che hanno portato alla sua realizzazione. In rapporto a questa esigenza, anche dal punto di vista degli interventi aventi un risvolto “strutturale” sulle parti dell’edificio, si sono fissate due linee di svolgimento con opere volte al ripristino delle superfici danneggiate e con opere strutturali quali opere di ripristino dei danni alle murature ed opere ex novo intese come presidi passivi alla struttura in punti potenzialmente soggetti all’innescarsi di cinematismi dannosi per la struttura stessa. La seconda tipologia di opere strutturali nasce come risposta alla necessità di creare un incremento prestazionale che sia di supporto alle strutture storiche attraverso interventi puntuali, al fine di garantire una diminuzione del rischio sismico. In particolare si è deciso di implementare il comportamento scatolare della costruzione della torre campanaria creando una serie di incatenamenti ai vari orizzontamenti per il collegamento reciproco delle murature. Questa “scatola strutturale” in progetto si configura appieno come una “aggiunta” all’interno dell’edificio, operando per sovrapposizione di nuovi strati sulla materia esistente anziché per sottrazione. Dopo le riparazioni sui solai lignei esistenti verrà realizzata nuova struttura metallica composta da un profilo in acciaio con sagoma a “C” (travi commerciali UPN) posato parallelamente alle murature perimetrali. L’anima di questo profilo sarà forata per l’inserimento di barre filettate in acciaio per l’aggancio alle murature mediante inghisaggio con malta fluida a base calce. In luce al profilo verranno inseriti dei travetti in legno per sorreggere il nuovo piano di calpestio sempre realizzato con un assito in legno. All’interno del profilo perimetrale correranno le catene realizzate con barre tonde lisce in acciaio (diam. 24 mm) ai cui estremi verranno collocate in facciata sotto intonaco delle piastre quadrate. Il completamento di tutte le opere permetterà inoltre una facilità di ispezione della torre campanaria nell’ottica di implementare una prassi di osservazione, controllo e manutenzione del bene che si lega inestricabilmente con le attività di prevenzione del danno, basilari per la salvaguardia dei Beni Architettonici nel lungo periodo.